L’OSTEOPATIA CONTRO IL MAL DI SCHIENA

Il più noto dei mal di schiena è il famoso “colpo della strega” che arriva intenso ed improvviso nella parte inferiore mentre si sta spostando un peso. Poiché il peso del corpo si è scaricato soprattutto sulla zona lombare, lo stato di sofferenza e i dolori che ne derivano vengono definiti “lombalgia”, un’ entità clinica largamente benigna che migliora spontaneamente in poche settimane, riservando i maggiori problemi (mal di schiena cronico) ad un ristretto numero di soggetti.
In inglese, il dolore è definito in modo più appropriato “low back pain” (dolore alla parte bassa della colonna).
Il dolore è “a barra”, cioè trasversale nella parte lombare con possibile irradiazione al nervo sciatico (lombosciatalgia).

Quando la lombalgia è cronicizzata può essere riacutizzata da determinate posture (ad esempio, stare troppo tempo in piedi nella stessa posizione, o seduti durante la guida in auto per lunghi percorsi).
Questa patologia interessa almeno l’80% della popolazione almeno una volta nella vita. A soffrirne maggiormente sono le persone con un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, ma non mancano casi di ragazzi che hanno meno di 20 anni. Le condizioni che possono determinarne la causa ed il persistere della lombalgia sono numerose, a volte anche non localizzate nella colonna vertebrale. Le cause che generano questa malattia, producono fenomeni di degenerazione discale, cioè l’invecchiamento più o meno precoce dei dischi intervertebrali.
L’osteopatia è indicata per problemi molto comuni come l’ernia del disco e la protrusione discale.
LA DISCIPLINA
Il termine osteopatia deriva dal greco osteon (osso) e pathos (sofferenza), fu fondata da un medico statunitense, Andrew Taylor Still (1828-1917), e si può considerare un’evoluzione della medicina manuale, ma è preferibile definirla una medicina olistica, perché si ispira al concetto di unità della struttura dell’organismo e delle sue funzioni. Una delle indicazioni classiche dell’osteopatia riguarda il sistema muscolo scheletrico, dalle patologie della colonna a quelle articolari, dai dismorfismi (come scoliosi o valgismo-varismo ginocchia) agli esiti traumatici (tendiniti, distorsioni, fratture).
LA DIAGNOSI OSTEOPATICA
La diagnosi del mal di schiena parte sempre dalla valutazione clinica tradizionale, che nel caso di protrusione ed ernia richiede risonanza magnetica o tac. L’osteopata, nel suo approccio olistico, analizza anche il movimento del paziente e la sua possibile alterazione, con una valutazione globale di tutti i sistemi che collaborano nel corpo; Nervoso, Viscerale, Muscolo-Scheletrico, Cranio-Sacrale e Cardio-Polmonare.
LA TECNICA
Attraverso specifiche tecniche manuali, l’osteopatia agisce sulle disfunzioni che sono all’origine dello scompenso, cercando di recuperare un’armonia funzionale. Le manipolazioni, molto dolci, puntano a favorire l’allungamento dei muscoli contratti, come una sorta di stretching guidato dall’osteopata. Sia per protrusioni sia per ernie del disco, l’osteopatia non ha controindicazioni se effettuata da un professionista esperto, anche durante la fase acuta di dolore, tanto che in alcuni casi può ridurre o sostituire l’uso di farmaci antinfiammatori o analgesici. Il numero di sedute, in genere di 30-40 minuti con frequenza settimanale o quindicinale, dipende dall’entità del problema.

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