La parola “stretching” è un termine che proviene dall’inglese “to stretch” che in italiano significa allungare. É una metodica che consiste nell’allungamento e nella mobilizzazione delle strutture muscolari attraverso esercizi di stiramento, semplici o complessi, allo scopo di mantenere il più possibile il corpo in ottima forma.
L’accuratezza della meccanica articolare e la salute del sistema di movimento necessitano sicuramente di un buon equilibrio muscolare sia in termini di lunghezza che di forza.
I SUOI BENEFICI
Esso Influisce su tutto il corpo, coinvolgendo muscoli, tendini e articolazioni, migliorando la lubrificazione articolare, che può contrastare l’usura della cartilagine. Gli esercizi di allungamento aumentano la flessibilità e l’elasticità dell’organismo, migliorano la coordinazione e, favorendo il rilassamento, riducono stress e tensioni. Le attività svolte nella realtà quotidiana influenzano la lunghezza e la funzione muscolare e, a lungo andare, possono contribuire a condurre ad uno stato doloroso, in quanto i movimenti ripetuti e le posture prolungate inducono alterazioni tessutali che possono diventare patologiche.
Lo stretching può essere di grande aiuto nei programmi di riabilitazione dopo interventi chirurgici o traumi per recuperare il range di movimento.
Gran parte delle volte viene sottovalutato , fatto erroneamente o con rapidità poiché non ritenuto parte fondamentale di un allenamento. Soprattutto nella pratica sportiva; quante volte vi è capitato di aver quasi finito di allenarvi, siete stanchi, grondate di sudore e non vedete l’ora di buttarvi sotto la doccia calda? Ma l’allenamento non è concluso! Terminare l’esercizio con i muscoli contratti è controproducente e predispone a contratture o crampi. Questo consiglio é rivolto a tutti, dagli sportivi amatoriali, ai Professionisti, sino alla donna di età avanzata iscritta al corso in palestra per mantenersi in forma.
Allora é necessario prendersi solo qualche semplice minuto per distendere i gruppi muscolari che si ha allenato, partendo dal basso e risalendo fino al collo. Mantenere la posizione dai 30 ai 60 secondi. Secondi necessari a consentire di stimolare nel tempo e rendere durature le modificazioni delle fibre collagene del connettivo muscolare.
Qui, la domanda sorge spontanea: Lo stretching deve essere fatto prima o dopo l’allenamento?
La questione non è tanto quando effettuare lo stretching, piuttosto quale stretching effettuare prima e quale dopo l’allenamento
Prima, viene svolto il RISCALDAMENTO, poiché prepara i tessuti ad affrontare al meglio l’allenamento innalzando la temperatura dei muscoli e aiutando a sopportare lo sforzo atletico. Lo stretching dinamico, può far parte di questa fase di preparazione, soprattutto se l’allenamento richiede uno sforzo moderato e prolungato. Tutto questo migliora la lubrificazione articolare, prepara muscoli e i tendini all’attività fisica.
Alla fine di un allenamento, invece, é fondamentale il DEFATICAMENTO. Questo aiuta a rimuovere l’acido lattico che si è accumulato all’interno delle fibre muscolari nel corso dell’attività fisica. Successivamente a questo punto, dedicare tutto il tempo utile allo STRETCHING favorisce il recupero, mantiene e aumenta l’elasticità muscolare e la mobilità.
Per evitare un danno, non si deve stirare oltre Il proprio limite in modo tale da avvertire una sensazione di stiramento e mai di dolore!
Nelle persone affette da dolore muscolo-schelettrico il fisioterapista può valutare con opportuni test la necessità di allungare o semplicemente rendere più flessibile uno o più gruppi muscolari, proponendo strategie idonee, tempistiche e dosaggi degli esercizi.
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