Click e dolori Mandibolari, come risolverli con l’Osteopatia!

L’articolazione temporo-mandibolare (ATM) è una diartrosi condiloidea doppia che si stabilisce tra i due condili della mandibola e le fosse mandibolari delle due ossa temporali. L’articolazione viene considerata doppia in quanto tra il condilo mandibolare e la cavità articolare del temporale si interpone un disco completo (o menisco) che suddivide la cavità articolare in due parti.

I mezzi di unione dell’articolazione sono dati dalla capsula articolare e da legamenti.ATM-Anatomia

La capsula articolare presenta uno strato fibroso ed uno strato sinoviale.

Lo strato fibroso ha la forma di un manicotto a tronco di cono, con la base superiore e l’apice tronco volto in basso.

Il contorno basale della capsula fibrosa si inserisce anteriormente sul contorno anteriore del tubercolo articolare e posteriormente sulla fessura petrotimpanica e sull’osso zigomatico; medialmente si relaziona con lo sfenoide; lateralmente si fissa sul tubercolo zigomatico.

La faccia laterale della capsula fibrosa si presenta ispessita in un legamento di rinforzo, il legamento temporo-mandibolare, i cui fasci divergono a ventaglio dal basso in alto.

I legamenti a distanza sono il legamento sfeno-mandibolare e il legamento stilo-mandibolare.

  • Il legamento sfeno-mandibolare origina dallo sfenoide e si inserisce sulla faccia mediale del ramo della mandibola,.
  • Il legamento stilo-mandibolare va dal processo stiloideo del temporale al margine posteriore del ramo, fino all’angolo della mandibola.

 

L’ATM svolge la funzione di articolare il movimento complesso della mandibola nei tre piani dello spazio, fondamentali per la masticazione e la fonazione.

Si distinguono infatti movimenti simmetrici (apertura, chiusura, protrusione, retrusione) e asimmetrici (lateralità, masticatori e altri movimenti automatici).

Si distinguono inoltre dei movimenti limite, di contatto e liberi:

  • I movimenti limite sono tutti quei movimenti che l’articolazione concede come estremi alla mandibola.
  • I movimenti di contatto sono tutti quei movimenti che avvengono mantenendo un contatto fra i denti delle due arcate(protrusione, lateralità, retrusione).
  • I movimenti liberi sono cosiddetti dal momento che sono compresi tra i due precedenti.

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I sintomi della sindrome temporo-mandibolare comprendono:

  • dolore o rumori (schiocchi oppure sfregamento) all’articolazione della mandibola
  • limitazione dell’apertura della bocca
  • deviazioni dell’apertura della bocca
  • cefalea
  • dolore e affaticamento ai muscoli del viso, fino a nevralgia del trigemino in casi gravi
  • dolore o rigidità al collo (cervicalgia), alle spalle e alla schiena
  • lombalgia (mal di schiena)
  • dolore alle orecchie (otalgia)
  • acufeni (ronzii o fischi alle orecchie)
  • sensazione di avere le orecchie tappate
  • ipoacusia (riduzione dell’udito)
  • dolore agli occhi o intorno agli occhi (oftalgia)
  • affaticamento della vista e difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti, fino ad appannamento visivo e diplopia
  • capogiri e vertigini
  • formicolio o intorpidimento (parestesia) alle mani e alle braccia
  • mal di denti

 

Se non curata, specie se in presenza di pregressi problemi e disturbi mioscheletrici, può sviluppare una difficoltà permanente o un blocco dell’articolazione, miospasmi e mialgia cronica generalizzata mediata centralmente, fino alla fibromialgia.

 

La valutazione Osteopatica:

L’Osteopata durante la sua valutazione eseguirà alcuni test per escludere la presenza di danni alle strutture che compongono l’articolazione, in caso positivo consiglierà una visita specialistica al paziente, in caso contrario procederà con la valutazione osteopatica.

L’Osteopatia è una medicina manuale che si basa sull’interpretazione dell’attività del Sistema Nervoso Autonomo attraverso la palpazione dei tessuti e l’ascolto della loro possibilità di movimento, in varie forme.

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Per dare una valutazione integrata della problematica il professionista valuterà il corpo del paziente nella sua totalità, cercando le aree che in quel momento si “adattano” di meno rispetto alle altre. In seguito cercherà un razionale tra il sintomo e ciò che ha trovato nel sistema corporeo del paziente creando un percorso terapeutico focalizzato sul migliorare la possibilità di adattamento del sistema.

Nel caso specifico dell’ATM il professionista porrà maggior attenzione sulla sfera cranica valutando meticolosamente il movimento delle articolazioni tra le ossa craniche, che con una loro disfunzione possono modificare la meccanica della mandibola, della muscolatura masticatoria, della compensazione vestibolare, della muscolatura oculare e della muscolatura del collo.

 

Luca Missaglia Osteopata D.O. M. R.O.I.

 

 

 

 

 

 

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